Classifica Neill Blomkamp
Classifica personale sui film di Neill Blomkamp.
PERSONALE OPINIONE SUL REGISTA
Una delle promesse Sci-Fi più interessanti degli anni 2000 che col solo District 9 aveva già delineato un nuovo percorso per una futura fantascienza più adulta e riflessiva nei confronti della società.
Purtroppo con l'avanzare degli anni il regista sudafricano si è visto eclissare la sua popolarità con le successive pellicole, riducendosi oggi a dirigere cortometraggi per la sua stessa casa di produzione indipendente, sperando un giorno di tornare a dirigere un film per il Cinema con un ipotetico sequel/revival di Alien.
L'insuccesso sia di pubblico che di critica lo si può riscontrare quindi nell'evoluzione dei blockbuster degli ultimi anni, che essendo perlopiù sequel, revival o reboot di franchise già esistenti, fanno facilmente breccia nella nostalgia del pubblico e poco nel loro spirito critico.
Neil Blomkamp si ritrova così disoccupato in una Hollywood priva di idee e più volenterosa nel finanziare progetti derivativi e nostalgici, che economicamente risultano più sicuri e remunerativi, rigettando totalmente il rischio della creatività e della sperimentazione cinematografica.
Il regista sudafricano non può di certo scendere a facili compromessi con le major hollywoodiane, proprio perché si era contraddistinto per la sua fantascienza sporca, proletaria, urbana, semi documentaristica, dove analizzava perfettamente la società odierna nella sua diseguaglianza e violenza nel trattare il prossimo.
Difatti la sua poetica ispirata al Cinéma Vérité è ciò che lo contraddistingue nella sua peculiare messa in scena fantascientifica, che unendo sia le caratteristiche del documentario che quelle del Cinema, rende emotivamente vicine e similmente realistiche le vicende che si susseguono nei suoi lungometraggi.
L'approccio ibrido quasi d'inchiesta del regista nel raccontare il mondo che lo circonda, si coniuga perfettamente alla sua chiara critica socialista all'imperante neoliberismo del XXI secolo, dove quest'ultimo grazie allo sfruttamento dell'elevata tecnologia, troverà sempre un modo efficace per opprimere i ceti più poveri per guadagnare ancora più potere e ricchezza.
I mondi che Neil Blomkamp crea nei suoi film sono tristi, sporchi, logori e precari per i suoi protagonisti, mentre per i suoi antagonisti riserva sempre un ambiente pulito, agiato, tecnologico ma freddo, apatico, falso e sempre relegato ad una logica classista volta a schiacciare le pulsioni rivoltose del popolo insofferente per la sua estrema precarietà.
Il contrasto è ciò che il regista vuole evidenziare attraverso il suo sguardo critico e per certi versi satirico nei confronti di un'apparente società moderna all'apice del suo progresso, ma che conserva al suo interno i germi di un crescente malessere sociale che prima o poi sovvertirà uno status quo ormai sempre più vicino ad un punto di rottura.
Tuttavia tutti questi sottotesti ricchi di spunti di riflessione non stimolano per nulla l'intelletto del pubblico contemporaneo, che preferisce privilegiare sempre di più un superficiale intrattenimento cinematografico nostalgico e sicuro, glissando completamente pellicole fantascientifiche che invece potrebbero unire tranquillamente puro intrattenimento veicolando però anche un messaggio sociopolitico non indifferente.
Spero che un giorno Neil Blomkamp possa ritornare nei circuiti cinematografici almeno con un'opera derivativa come il franchise di Alien, che rappresenterebbe comunque un buon compromesso per rilanciare la sua carriera e chissà, magari regalarci in futuro un'altra perla Sci-Fi originale fuori dagli schemi mainstream hollywoodiani.
Scena preferita:District 9 final scene
Colonna sonora preferita:District 9 (Main Theme)
PERSONALE OPINIONE SUL REGISTA
Una delle promesse Sci-Fi più interessanti degli anni 2000 che col solo District 9 aveva già delineato un nuovo percorso per una futura fantascienza più adulta e riflessiva nei confronti della società.
Purtroppo con l'avanzare degli anni il regista sudafricano si è visto eclissare la sua popolarità con le successive pellicole, riducendosi oggi a dirigere cortometraggi per la sua stessa casa di produzione indipendente, sperando un giorno di tornare a dirigere un film per il Cinema con un ipotetico sequel/revival di Alien.
L'insuccesso sia di pubblico che di critica lo si può riscontrare quindi nell'evoluzione dei blockbuster degli ultimi anni, che essendo perlopiù sequel, revival o reboot di franchise già esistenti, fanno facilmente breccia nella nostalgia del pubblico e poco nel loro spirito critico.
Neil Blomkamp si ritrova così disoccupato in una Hollywood priva di idee e più volenterosa nel finanziare progetti derivativi e nostalgici, che economicamente risultano più sicuri e remunerativi, rigettando totalmente il rischio della creatività e della sperimentazione cinematografica.
Il regista sudafricano non può di certo scendere a facili compromessi con le major hollywoodiane, proprio perché si era contraddistinto per la sua fantascienza sporca, proletaria, urbana, semi documentaristica, dove analizzava perfettamente la società odierna nella sua diseguaglianza e violenza nel trattare il prossimo.
Difatti la sua poetica ispirata al Cinéma Vérité è ciò che lo contraddistingue nella sua peculiare messa in scena fantascientifica, che unendo sia le caratteristiche del documentario che quelle del Cinema, rende emotivamente vicine e similmente realistiche le vicende che si susseguono nei suoi lungometraggi.
L'approccio ibrido quasi d'inchiesta del regista nel raccontare il mondo che lo circonda, si coniuga perfettamente alla sua chiara critica socialista all'imperante neoliberismo del XXI secolo, dove quest'ultimo grazie allo sfruttamento dell'elevata tecnologia, troverà sempre un modo efficace per opprimere i ceti più poveri per guadagnare ancora più potere e ricchezza.
I mondi che Neil Blomkamp crea nei suoi film sono tristi, sporchi, logori e precari per i suoi protagonisti, mentre per i suoi antagonisti riserva sempre un ambiente pulito, agiato, tecnologico ma freddo, apatico, falso e sempre relegato ad una logica classista volta a schiacciare le pulsioni rivoltose del popolo insofferente per la sua estrema precarietà.
Il contrasto è ciò che il regista vuole evidenziare attraverso il suo sguardo critico e per certi versi satirico nei confronti di un'apparente società moderna all'apice del suo progresso, ma che conserva al suo interno i germi di un crescente malessere sociale che prima o poi sovvertirà uno status quo ormai sempre più vicino ad un punto di rottura.
Tuttavia tutti questi sottotesti ricchi di spunti di riflessione non stimolano per nulla l'intelletto del pubblico contemporaneo, che preferisce privilegiare sempre di più un superficiale intrattenimento cinematografico nostalgico e sicuro, glissando completamente pellicole fantascientifiche che invece potrebbero unire tranquillamente puro intrattenimento veicolando però anche un messaggio sociopolitico non indifferente.
Spero che un giorno Neil Blomkamp possa ritornare nei circuiti cinematografici almeno con un'opera derivativa come il franchise di Alien, che rappresenterebbe comunque un buon compromesso per rilanciare la sua carriera e chissà, magari regalarci in futuro un'altra perla Sci-Fi originale fuori dagli schemi mainstream hollywoodiani.
Scena preferita:District 9 final scene
Colonna sonora preferita:District 9 (Main Theme)
Citazione preferita: Discussione tra il creatore Deon e la sua creazione Chappie riguardo l'esaurirsi della batteria di quest'ultimo nel film Humandroid...
Chappie: Sei il mio creatore... Mi hai creato per farmi morire? Deon: Io... non ti ho creato per farti morire, Chappie. Chappie: Io voglio vivere. Voglio stare qui con Mami. Non voglio morire.
List activity
229 views
• 0 this weekCreate a new list
List your movie, TV & celebrity picks.
4 titles